“Sui passi di Maria Schininà”  è il nome dell’ iniziativa promossa dalle carissime Suore del Sacro Cuore di Ragusa, con la collaborazione dei Laici Amici di Maria Schininà, per conoscere da vicino la figura della Fondatrice; emblema religioso della città, attraverso un itinerario storico-culturale-spirituale presso i luoghi in cui la Beata visse e svolse le sue opere.

Così la sera del 6 aprile 2017, accogliendo con entusiasmo tale iniziativa, venti  persone circa , insieme  alle Suore del Cor Jesu, ad altre suore che hanno risposto all’invito, tre suore dell’ ordine “Serve del Vangelo” e due sacerdoti ragusani: Padre Ramondazzo e Padre Converso, abbiamo partecipato al percorso guidato, che a partire dal Vescovado di via Roma (casa natale della Beata), passa attraverso la piazza antistante la Cattedrale di San Giovanni ( luogo in cui avvenne la Consacrazione e l’ istituzione dell’ Ordine del Sacro Cuore), per poi terminare in piazza Cappuccini presso la “Casa Madre” (sede definitiva dell’ Istituto e in cui nella relativa Cappella è conservato tutt’ oggi in un’urna di vetro il corpo della Fondatrice).

E’ stata un’ esperienza molto particolare, soprattutto per chi come me, si è trovato per la prima volta a percorrere le dieci tappe di questo itinerario, tramite cui si ha concretamente la possibilità di conoscere da vicino non solo la vita, e quindi la figura della Beata, ma soprattutto ci si sente accompagnati a prendere consapevolezza delle sue importanti opere di carità, di accoglienza e di assistenza materiale e spirituale verso gli anziani, i bambini, i carcerati, i poveri che purtroppo rappresentavano, anche a causa delle vicende storiche dell’epoca, quella faccia della società ragusana di fine Ottocento più nascosta e spesso dimenticata dalla parte agiata, a cui apparteneva la Schininà, ma la cui famiglia seppe distinguersi ampiamente per l’attenzione verso gli ultimi della città.

Impossibile dimenticare, durante l’ultima tappa del percorso, l’ emozione provata nella Cappella di “Casa Madre” , per un momento di preghiera e raccoglimento davanti al Santissimo e al corpo della Beata … lasciandoci riscaldare il cuore anche attraverso i versi dedicati alla Beata dal poeta Pippo Di Noto, apprezzato nell’interland e non solo. La possibilità di vederla e rivolgersi a lei così,” direttamente”, ci ha davvero dato la sensazione e la percezione di sentirla molto vicina.

A conclusione di tutto, emerge con forza che Maria Schininà è stata e deve essere anche oggi un esempio da seguire: per la sua fede, il suo carisma,la sua umiltà ma soprattutto per il coraggio e la determinazione dimostrata, anche andando contro la propria famiglia e una classe sociale che l’ osteggiava, pur di realizzare con tutta sé stessa il volere divino: l’amore verso il prossimo, il soccorso e la difesa degli ultimi.

L’ abbandono totale a Dio le permise di portare a compimento tutte queste opere, che ancora oggi costituiscono un’ importante realtà che va oltre confine e ogni distanza.

Antonella Pillitteri

In merito alla visita dei luoghi abitati e percorsi da Suor Maria Schininà: una esperienza educativa che trasporta il pensiero in epoca diversa lasciando immutati i luoghi che hanno dato i natali e visto le opere di carità e conversione di una grande donna. Un retaggio, quello di Suor Maria Schininà che per lunghi tratti ricorda quello di San Francesco d’Assisi, che non può non incantare e ancor più affascinare.

Alessandro

 “Chi vuol essere grande tra voi si farà vostro servitore, e chi vuol essere il primo tra voi sarà il sevo di tutti” (Mc 10,43-44).

Sono queste le parole delle Sacre Scritture che la Beata Maria Schininà tra trasformato in uno stile di vita, il suo. “Sui passi di Maria Schininà” è stata un’esperienza forte di consapevolezza che il Signore chiama anche e soprattutto chi pensa di aver già tutto, chi pensa di poter fare a meno di Lui. Camminare peri i luoghi in cui ha vissuto Suor Maria Schininà ha reso l’esperienza ancor più concreta, ci ha permesso di conoscerla sin dall’inizio della sua vita che ha dedicato al lusso e alla moda dell’epoca. Ma più andavamo avanti, più ci avvicinavamo ai luoghi del cambiamento della vita di Maria, più io sentivo questa trasformazione dentro di me. Da una vita mondana, piena di lusso e agiatezza, lei sente il bisogno di cambiare, di ricominciare da capo e di trovare il vero senso della propria vita; “la voce di Gesù mi disse che dovevo essere tutta di Colui che mi stava parlando, lasciando tutto per seguirLo e avere un tesoro in Cielo. Allora mi dissi: vada a vantaggio dei poveri ciò che nutrì la mia vanità”. Così Maria lascia tutto per servire Cristo nei poveri, nei bisognosi, per riparare il Suo Cuore ferito dall’ingratitudine del mondo, per consolarLo e adorarLo con la sua vita.

L’itinerario che abbiamo percorso mi ha particolarmente toccata perché ho sentito come se fossi io lì con Maria, come se la stessi accompagnando in questo suo cammino di conversione: dai luoghi dell’infanzia e quindi della “vanità” mondana, ai luoghi di preghiera e di vera vita. La Beata Schininà insegna tanto a noi che cerchiamo il senso delle nostre vite, non capendo che il vero senso è Cristo; insegna molto a chi non riesce ad ascoltare la voce di Dio perché, come lei stessa disse “come potevo sentire la voce di Gesù se parla così piano?” Maria ci insegna che la vita che affidiamo totalmente a Dio non è perduta; è una vita che ci viene donata tante volte quanto Lo serviamo in chi ha bisogno.

Alla fine dell’itinerario ad accoglierci a Casa Madre è stata proprio la Beata. Lì abbiamo pregato con lei e chiesto la sua intercessione perché sui suoi passi possiamo comprendere che la Santità è a portata di cuore, la Santità è raggiungibile solo quando e se decidiamo di fare di Cristo l’unico centro della nostra vita; e infine perché possiamo comprendere ciò che Gesù ha detto: «Ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me».

Eleonora