#CHIAMATI SULLA VIA DELL’AMORE

Triduo sul web in preparazione alla Pasqua

Ad un anno esatto dall’inizio di questo tempo di “prova” caratterizzato dalla pandemia che ancora attraversiamo e che lo scorso anno ci ha costretti a vivere le celebrazioni quaresimali e pasquali nella meditazione solitaria della Parola, nel silenzio delle chiese vuote, un silenzio simile a quello del sabato santo, quando tutto sembra umanamente perduto, ecco che, sempre rinnovati dalla grazia e dalla provvidenza di un Dio che interviene nella storia umana continuando a portare la Croce innanzi a noi che lo seguiamo abbracciando con fede e fatica le nostre, abbiamo quest’anno vissuto con la fraternità delle care suore del Sacro Cuore un triduo pasquale nel segno della spiritualità del modello che il Santo Padre Francesco ci propone, il Santo Custode del Signore fanciullo e della sua Chiesa: San Giuseppe.

Tre gli incontri online, con due intense catechesi sul tema della obbedienza del Cristo fino alla morte di Croce e sul sepolcro vuoto, e la via Crucis del venerdì, con le meditazioni tratte dalla lettera “Patris Corde” di Papa Francesco, dedicata a san Giuseppe.

Personalmente ho, mio malgrado, potuto vivere solo due di questi momenti, la Via Crucis del venerdì 19 marzo e la catechesi sul sepolcro vuoto del sabato a seguire. San Giuseppe e le donne che si recano al sepolcro, questi i soggetti la cui prospettiva ed il cui punto di vista sugli eventi messianici è stata oggetto di meditazione, due figure che nel Vangelo passano quasi in sordina, che sembrano quasi subire senza alcuna apparente influenza gli eventi straordinari che il Signore pone sul loro cammino, sconvolgendo ogni umana certezza e pianificazione.

San Giuseppe, “l’uomo che passa inosservato, l’uomo della presenza quotidiana, discreta e nascosta” che come le fedeli e devote donne al sepolcro dimostra che “tutti coloro che stanno apparentemente nascosti hanno un ruolo senza pari nella storia della salvezza”. Grazie al loro esempio Dio dimostra che con umiltà e fedele obbedienza si superano le crisi e i momenti di difficoltà, infondendo pazienza e speranza.

Solo così lasciamo che restino vuoti i sepolcri dei nostri egoismi, dell’orgoglio umano, del protagonismo che ci allontana dal cuore del Padre, che in san Giuseppe specialmente è modello del Cuore paterno divino. Solo così vince l’amore, solo così riusciremo, nonostante le fatiche quotidiane, a provare la gioia dell’Amore che tutto vince, tutto supera, tutto affronta, quell’Amore di cui siamo chiamati anche noi ad essere riflesso, che risplende nello stupore e nella gioia di una rinnovata Pasqua del Signore Risorto!   

Carmela Pipitone (fraternità Cor Jesu)

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Inizio ringraziando Dio, le Suore del Sacro Cuore, per la possibilità di partecipare al triduo, in realtà non faccio parte della fraternità del Cor Jesu, solo il Signore sa quanto ne avessi bisogno; per me è stata acqua nel deserto. La prima sera ero molto emozionata ma al tempo stesso tanto desiderosa di pregare con altri fratelli e sorelle. Inizialmente mi ha colpito la genuinità dei partecipanti “mi ricordavano gli apostoli scelti da Gesù, gente semplice, per alcuni “vite complicate” ma tanto desiderosi di far sentire a Gesù il loro amore, desiderosi di riempirsi di Lui. Anche la testimonianza del sacerdote mi ha molto toccato soprattutto “la sofferenza provata” quando non riusciva ad alzare l’Ostia nel momento della Consacrazione. Solo chi ama Gesù alla follia soffre nel non riuscire a servirlo al massimo… pensavo alle mie cadute, ricadute e a quanto io sia fragile. La seconda sera è stata proposta una Via Crucis con delle meditazioni sulla figura di San Giuseppe; finalmente sentivo parlare di lui, a volte sembra il grande sconosciuto, tanto discreto, tanto nascosto eppure tanto protagonista nella storia della salvezza. San Giuseppe protegge, sostiene, accompagna, si fa carico di tutte quelle condizioni umane affinché il “si” di Maria venga al mondo e vada avanti. Per 14 volte invochiamo l’intercessione di S. Giuseppe, gli chiediamo tante cose, zelo apostolico, adesione alla nostra vocazione, coraggio, fedeltà, difesa dei valori cristiani, ma più di tutto gli chiedo il dono della conversione e indegnamente lo prego per la mia comunità, per i sacerdoti e tutti i consacrati e consacrate.

La tersa sera, inizialmente prevaleva in me un velo di tristezza, sarebbe stato l’ultimo giorno del triduo, ma Gesù ci insegna che dal Tabor si scende e così fiat volontà Sua. Suor Miriam ci ha parlato della Resurrezione; le donne si recano al sepolcro per ungere il corpo di un “morto” ma ricevono l’annuncio della Resurrezione: l’Autore della vita è più potente della morte! L’ha sconfitta con Gloria e Potenza. Penso alla mia esperienza della Resurrezione, esperienza che faccio nella confessione, penso a quella luce che si accende nel mio cuore quando faccio esperienza della misericordia e dell’amore di Dio e così dico a me stessa che Lui mi ama, mi ama così come sono, una che desidera fortemente contraccambiare il Suo amore. Ascolto le varie risonanze, una mi colpisce profondamente, la sento molto vicina alla mia vita. Ma su tutto c’è una sola ed unica Verità: Cristo è Risorto e con Lui risorgeremo! 

Mariagrazia Russo