I Santi si fanno strada da soli, abbattono frontiere e steccati, per loro il criterio è sempre lo stesso: dove ci sono i poveri, lì c’è Gesù da soccorrere e amare. Difatti essi continuano a vivere ed operare, spargendo fiori di carità, sia in quei gesti semplici di solidarietà del singolo, sia grazie a quanti scelgono di costituirsi con un progetto chiaro così da dare solidità e profondità, efficacia e continuità all’ispirazione di tanti cuori che vogliono amare concretamente il fratello bisognoso. Accade che queste figure innamorate di Dio fanno eco nella vita di tanti uomini e donne, giovani e non più, lavoratori e pensionati, studenti e professionisti tutti d’accordo sullo stesso obiettivo: costruire ponti di solidarietà con chi non può cambiare le sorti della propria storia se non attraverso coloro che hanno la fortuna di accedere ai portali della crescita integrale dell’uomo: infrastrutture, scuola, salute, formazione professionale, aggregazioni religiose ecc. E qui si inserisce a pieno titolo l’esperienza contagiosa di una piccola comunità di un paesino posto nel cuore della Sicilia ricca di storia e religiosità che tanta strada ha fatto: Palazzolo Acreide (Sr).
A guidare i fedeli della parrocchia Sant’Antonio Abate è don Luca Bandiera il quale da diverso tempo segue e realizza numerosi progetti di aiuto nella terra di missione malgascia, ovvero in Madagascar, grazie all’Associazione ONLUS “Amici del Madagascar dei Monti Iblei” che conta numerosi gruppi missionari nella provincia di Siracusa ed oltre. Tutto ha inizio nel lontano ’98 quando don Luca si reca per ben tre mesi nell’Isola prima dell’ordinazione diaconale e lì, al suo rientro, avverte di aver lasciato parte del suo cuore. “Non può finire tutto con un’esperienza”! Dice a sè stesso.
In quel percorso di intenso lavoro personale è accompagnato dalle Suore del Sacro Cuore di Ragusa, la cui fondatrice è la Beata Maria Schininà, la Madre dei poveri per i ragusani e per quanti imparano a conoscerla. Quando la carità mette radici in un cuore essa mette le ali (B. M. Schininà) e così è stato. Gli anni passano e la collaborazione tra le Suore e don Luca, insieme ai laici soci e non, cresce sempre più. Così quest’anno il parroco ha voluto solennizzare doppiamente la festa parrocchiale dell’Addolorata e dare segno dell’ormai decennale legame con la Famiglia Religiosa. Una celebrazione in grande stile: drappi, stendardi, fiori e numerose Suore del Sacro Cuore arrivate da ogni parte della Sicilia attraversano le strade del bel Paese intonando canti e preghiere mariane mentre fanno corona alle Reliquie della Beata Schininà. Cosa hanno in comune queste due donne? Perché facciamo festa? Con queste parole ha esordito Suor Mara ssc, e come presi per mano ci ha aiutati a scoprire alcuni aspetti del carisma della Fondatrice delle Suore del Sacro Cuore e l’intima relazione con la Madre di Dio Sofferente. Si perché il loro sguardo rivolto verso il Figlio morto sulla Croce non si è fermato alla contemplazione del Suo dolore ma si è fatto strada con percorsi di generoso amore verso quella miseria che affligge l’animo umano. Tale contemplazione non può lasciarci indifferenti, gli stessi. Quando è autentica genera conversione e slancio verso chi soffre. Da qui la missione, l’apertura verso l’altro. Questo ha fatto Maria SS.ma. Questo l’anelito della Madre Schininà. Questo l’impegno assunto dagli “Amici del Madagascar”. Inoltre, durante la Celebrazione Eucaristica è stato benedetto un quadro raffigurante la Beata che con slancio si dona al Sacro Cuore di Gesù nel servizio ai più poveri mentre a chiusura della Santa Messa è stato consegnato dai coniugi Santo e Maria Angelico il premio “Valentina” consistito in un assegno a sostegno di uno studente malgascio. Il quadro, dono della Rev.ma Madre Suor Cherubina, Sup. Generale, nella persona di Suor Virginia, Economa Generale dell’Istituto sarà collocato in uno degli altari laterali della parrocchia come presenza discreta per tutti coloro che vorranno rivolgere la loro preghiera al Cristo attraverso la figura della Schininà ed ottenere misericordia. Tante le emozioni vissute da tutti noi che raccogliamo in un sentito grazie a don Luca e a tutti coloro che hanno reso indimenticabile questo giorno di festa.
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Ecco un’altra testimonianza:
“La vita senza ricerca non è degna di essere vissuta per l’uomo” (Socrate).
Con queste parola P.Luca Bandiera, Parroco della Parrocchia S. Antonio abate di Palazzolo, apriva il messaggio ai fedeli per la festa della Vergine Maria Addolorata. È stato bello vedere queste semplici parole incarnate in Maria Schininà che,ancora una volta, si è messa in ricerca per visitare gli uomini del nostro tempo e portare loro la Parola di Gesù.
Domenica 28 Settembre la Beata raggiunge Palazzolo e là si ferma. La sua presenza rimane simbolicamente attraverso la sua immagine che noi suore abbiamo voluto lasciare alla comunità ecclesiale e cittadina.
Sabato 27 Settembre due nostre consorelle sono arrivate nel paese e hanno partecipato al concerto dei cori dove hanno presentato in maniera semplice ed essenziale la figura della Beata M. Schininà; La domenica invece più di 50 suore sono “approdate” a Palazzolo e in processione si sono recate in Parrocchia portando la reliquia della M. Fondatrice e lo stendardo. Lì è stata presentata la vita della Beata evidenziando la relazione tra la festa della Vergine addolorata e la missione che è il legame principale tra Palazzolo e l’Istituto Sacro Cuore. Sua Ecc.za il Vescovo P. Urso ha celebrato l’Eucarestia allietata da canti “missionari” e al termine della celebrazione è stata consegnata una borsa di studio, il PREMIO VALENTINA 2014, ad un ragazzo malgascio per permettergli di completare gli studi universitari.
L’indimenticabile giornata di festeggiamenti si è conclusa con un pranzo fraterno dove abbiamo gustato e visto com’è bello che i fratelli vivano insieme. Ringraziamo P. Luca e la sua comunità per la stima e l’accoglienza e attendiamo di seguire i passi della Beata Madre per nuovi cammini e santi percorsi.