È tradizione che nel nostro Istituto, il giorno della Pentecoste, in ogni comunità si celebri questa festività con un incontro di preghiera nel quale ogni suora riceve un dono dello Spirito Santo che custodirà per tutto l’anno.
Si fa memoria di una festività agricola che nell’ebraismo è chiamata Shavuot, che è sia «il giorno del dono della Torah» e sia il giorno in cui si presentano al Tempio i primi frutti della stagione e i primi animali nati nelle greggi. Come per la Pasqua, un gran numero di Ebrei provenienti da tutte le parti del mondo raggiungevano Gerusalemme per partecipare alla festa. Ed è in questo contesto che si colloca la prima Pentecoste cristiana in cui si celebra la discesa dello Spirito Santo. Nel giorno della Pentecoste, lo Spirito scende per restare.
Nella Casa Generalizia, ogni anno facciamo memoria di quel momento che per noi è il dono della Legge Nuova scritta nei nostri cuori. Abbiamo invocato lo Spirito Santo su ciascuna di noi, su tutta la comunità, sulla nostra Famiglia religiosa e su tutta la Chiesa. Ognuna di noi ha preso la fiamma che richiama l’ardore dello Spirito dal Cero Pasquale che è simbolo di Cristo. Ed è stata proprio la Madre ad attingere al Cero Pasquale la luce per accendere i nostri ceri accompagnando questo gesto con la preghiera: lo Spirito Santo sia in te fuoco che arde e illumina la mente, brezza leggera che ristora il cuore.
È stato un momento di grazia nel quale abbiamo ricevuto il dono dello Spirito e abbiamo posto sotto l’altare la nostra luce, in segno di adorazione e ringraziamento, perché Lui solo possa essere l’olio delle nostre lampade, un olio che unga gli altri dell’Amore di Dio.