“SPERARE al tempo del Covid”

Ciao a tutti, mi chiamo Eliana e da poco ho compiuto 33 anni, non sono tanto “giovane” ma nemmeno così “anziana”, insomma un’età dove hai tutta una vita davanti per realizzare i tuoi sogni e i tuoi progetti da giovane donna. Nel giorno del mio compleanno, mi stavo incamminando  verso la macchina quando, come è mio solito fare e amante della natura, guardo oltre l’orizzonte e vedo un meraviglioso arcobaleno, dal suo principio alla sua fine. Insomma potevi davvero toccare con mano quel meraviglioso spettacolo che solo Dio e la Natura, sanno dare…

Ho compiuto gli anni, come tutti del resto, in un periodo piuttosto delicato, molto forte e molto ma molto “provato”; un anno segnato fortemente, peggio di una scossa di terremoto, dentro di me e da ciò che ognuno di noi sta vivendo, un anno che non dimenticherò così facilmente… da circa un mese, sono stata “chiamata” se così si può definire, a prestare il mio servizio nei reparti Covid, così come sono stata “chiamata” a scrivere questa piccola testimonianza. Inizialmente tutti i sentimenti (rabbia, dolore, tensione, e chi più ne ha più ne metta) hanno fatto sì che in me si creasse una forte crisi emotiva al punto di poter crollare in tutto. Entravo nei reparti Covid dove si viveva un vero e proprio inferno; tutto ciò che guardavo ai tg rispecchiava la realtà che stavo vivendo. Non è assolutamente uno scherzo e tutto ciò lo vivi con le “mani in pasta”. Passati diversi giorni e settimane mi accorgevo che più mi accingevo a prepararmi, più una forza di volontà cresceva dentro di me, come una luce così che la forte paura, le trepidazioni, svanivano piano piano. Guardavo gli occhi dei pazienti, anziani e giovani, dove non è importante l’età e vedevo in loro il mondo totalmente spaccato, distrutto. Scorgevo in loro non la morte ma quel “benedetto respiro” a cui si aggrappavano in tutti i modi.

Nel giorno del mio compleanno, ho visto l’arcobaleno ed ero appena uscita dal reparto COVID. Voglio sperare fortemente che sia una Vera Benedizione, non solo per me, ma per tutte le persone che amo, le persone che sono in trincea a combattere questo virus, a tutte le donne e uomini di buona volontà. Tre giorni dopo il mio compleanno nel turno pomeridiano, ero dentro il reparto, quando affacciandomi dalla finestra per prendere una “boccata d’aria” vedo un altro meraviglioso arcobaleno… andai da una paziente e dissi: “lo sai che fuori c’è un meraviglioso arcobaleno?”. Lei capì tutto e con gli occhi mi sorrise.

“Non si scherza col fuoco e nemmeno si gioca perché ci si brucia, ci si fa male rischiando di uscirne “carbonizzati” e come Gesù ci ha insegnato sia in ognuno di noi: luce alla nostra intelligenza, forza alla nostra fede, pace nei nostri cuori, “fuoco” che brucia nella speranza e nella perseveranza della preghiera. Il nostro buon senso abiti interamente in ognuno di noi e quel “benedetto respiro” il vero Soffio della nostra intera esistenza. Concludo definendomi: una ragazza solare, con il sorriso sulle labbra, nella foto che vi inoltro sorrido con gli occhi e soprattutto col cuore! Ai giovani dico: ridete, scherzate, amate e siate folli nel bene nonostante tutto. 

Eliana P.