BATTEZZATI E INVIATI… nell’Ottobre Missionario la nostra comunità del CIS ha ricordato la santità nel quotidiano!!!

“Battezzati e inviati”, questo il tema dell’Ottobre missionario straordinario che abbiamo appena vissuto e che la comunità del C.I.S. ha voluto vivere in due momenti di preghiera e adorazione. Nel primo momento abbiamo preso consapevolezza di quanto la missione faccia parte integrante del nostro essere cristiani, “la Chiesa è missionaria per sua natura”, recita il decreto Ad gentes del Concilio Vaticano II.

“Tu, in quanto cristiano – ricercatore, letterato, scienziato, politico, operaio… -, hai il dovere di santificare queste realtà. Il cattolico, deve saper fare della sua vita quotidiana una missione, una testimonianza di fede, di speranza, di carità; testimonianza semplice e spontanea che, senza manifestazioni vistose, ma attraverso la coerenza di vita, dà rilievo alla costante presenza della Chiesa nel mondo” (San J. M. Escrivà).

Abbiamo preso consapevolezza del nostro essere missionari nel quotidiano, missione difficile e impegnativa, specie in contesti familiari e lavorativi ostili alla nostra fede.

In un secondo momento la nostra attenzione si è concentrata sul mondo intero che Dio ha tanto amato (Gv3,16) e su tutti coloro che, anche a costo della loro vita, lasciano la loro terra per raggiungere luoghi ancora in attesa del vangelo. Dopo la preghiera abbiamo avuto la gioia di ascoltare la testimonianza di Salvo e Irene, una giovane coppia che ha scelto di vivere la loro luna di miele in missione, esattamente in Madagascar, ad Ambalakilonga.

Abbiamo apprezzato la sincerità e la schiettezza di questi due ragazzi che non hanno esitato a mostrare tutta la loro difficoltà e impreparazione di fronte ad una realtà per loro sconosciuta e diversa da quella che vivono ogni giorno. Ci hanno parlato dei momenti belli, del loro servizio in carcere, della gioia e accoglienza della gente ma anche di momenti di scoraggiamento, di solitudine. Abbiamo apprezzato la loro semplicità e sincerità e ringraziamo il Signore per loro e per tutti quelli che non hanno paura di lasciare la loro terra e andare ad abbracciare il mondo, così amato da Dio nella sua bellezza e diversità.