Nel giorno in cui nella Chiesa si solleva la Luce di Cristo ricordiamo il dono di coloro che hanno consacrato la loro vita a Dio accogliendo queste parole profetiche:
Come consacrati siamo invitati ad “allargare la tenda”, ad assumere lo stile di Dio che è “ vicinanza, compassione, tenerezza” che si esprime nelle parole, nella speranza, nei legami di amicizia. Non possiamo separarci dalla vita; è necessario che
qualcuno si prenda cura delle fragilità e delle povertà del nostro tempo, curando le ferite e risanando i cuori
affranti con il balsamo di Dio. Cosa si aspetta il mondo dai consacrati? Il mondo si aspetta che siano persone consistenti, con una vita spirituale intensa. Una vita consacrata così ha bisogno del soffio dello Spirito che ossigeni la nostra vita consacrata, che allarghi la nostra tenda, che non permetta che il desiderio di uscire e di raggiungere gli altri per annunciare il Vangelo si affievolisca o si eclissi, che riaccenda in noi il fuoco missionario. È Lui, lo Spirito Santo, il vero protagonista della missione e allo stesso tempo colui che mantiene la freschezza della nostra fede perché non appassisca. Ovunque siamo, comunque siamo, siamo missione se l’amore di Dio è nel nostro cuore. (Dalla lettera ai Consacrati – Dicastero per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica)